Valdarche, da leggere come si scrive, è il nome di dieci tonnellate di legno che dagli anni 50 del ‘900 han preso forma di barca.
Da quasi ventanni vede il mare solo dal suo invaso di ferro a qualche chilometro dalla costa.
I 15 metri d’alberatura sono scomparsi, il motore riposa sotto dei teli,
gravi difetti il fasciame di poppa e l’interno grida il disagio degli anni d’abbandono.

Ora noi, forti dell’inesperienza e della mancanza di soldi abbiam deciso di rimetterlo in acqua.
Saran tempi duri.

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GIORNO #4

18 Aprile 2009

Staff: Masa, Mikka, TriNga

il vecchio motore non ne ha voluto sapere di partire oggi.
abbiamo insistito parecchio, con la solita batteria collegata alla solita macchina collegata al solito starter: niente.


un risultato però l'abbiamo ottenuto: fondere una boccolina interna del motorino d'avviamento che fortunatamente il buon Tringa con il supporto del suo vecchio è riuscito a riparare in settimana.





Masa & Erminio:
abbiamo dato le prime due mani di minio sulle parti sverniciate della murata destra.
il minio sarebbe l'antiruggine, quello arancione che si da a i cancelli.
in questo caso serve a proteggere e fortificare il legno.











TriNga sabota il Valdarche inserendo oggetti misteriosi:


mentre ci guadagnavamo il titolo di maestri d'ascia ad honorem preparando i primi legni da mettere a poppa (vedi meravigliosa gif animata qua sotto), Mikka ha cominciato a bruciare e svernicare la murata di sinistra.







3 commenti:

  1. barney, si sente la tua mancanza nella grafica del giorno 4....

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  2. bello il dettaglio dell'arcata navale sul ponte superiore!

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  3. pazientate pazientate... ci sto lavorando!

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